Proiezione del documentario: Last Call – Ultima chiamata

MDF Torino e il Collettivo Alter.POLIS vi invitano al terzo appuntamento di mobilitazione cittadina durante COP21!

Ultima Chiamata racconta la storia dell’ascesa, caduta e rinascita di uno dei libri ambientalisti più controversi e stimolanti di tutti i tempi: “I Limiti dello Sviluppo”.

Pubblicato nel 1972 e basato sul report di un team di scienziati del MIT, il libro rivolse all’umanità un messaggio più che mai attuale: la Terra è un sistema finito e la crescita economica a pieno ritmo porterà la nostra società e l’ambiente al collasso. A quarant’anni di distanza, ripercorrendo le biografie degli ideatori e autori del volume, il regista cerca di trovare risposta a un’impellente domanda: abbiamo oltrepassato quel limite o siamo ancora in tempo per rispondere alla chiamata?

Al termine della proiezione interverranno:

Enrico Cerasuolo, regista del documentario

MDF Torino

Alter.POLIS e Studenti Indipendenti

Quando: Mercoledì 9 Dicembre, h 17:30 – 20:30

Dove: Politecnico di Torino, Sede di Corso Duca degli Abruzzo 24, Aula 12A

Vi aspettiamo! :)

Regala(ti) il Natale!_12 Dicembre

REGALI DI NATALE!

Perchè siano personalizzati, economici, ecologici..

Ma soprattutto per vivere un po’ di questo clima di condivisione a cui rimanda il Natale, per conoscerci, per chiacchierare e per passare una bella giornata in allegria e tranquillità usando creatività e mani!

Ci saranno molti corsi, un angolo relax per chiacchierare, bere tisane e mangiare biscotti e corsi per i bambini!

Le iscrizioni sono obbligatorie ed i corsi ad offerta libera, per iscriverti compila questo form!

Vi aspettiamo Sabato 12 Dicembre dalle 10.30 in Via Ada Negri 8 al Centro anch’io!

I corsi saranno:

– MATTINA 10.30_12.30
Saponi, Burro Cacao, Gioiellini Camere d’aria

 

 – PRANZO CONVIVIALE 12.30_14.30
Ognuno porta qualcosa da mangiare e si condivide!

 

 – POMERIGGIO 14.30_16.30
Bicchieri, Liquori, Caramelle

 

 PER I BAMBINI 
Biglietti di carta riciclata, Giochi da materiale di recupero

 

Vi aspettiamo per la compagnia e il divertimento!

MDF, Circolo di Torino

2 Dicembre: Dopo la marcia del 29…Cosa facciamo adesso?

2 Dicembre. Il cambiamento parte qui e ora. Organizziamoci!

Un appello a tutte le realtà torinesi ed alle organizzazioni che lottano per la sostenibilità ecologica e l’equità sociale.

Crediamo che l’alternativa non parta solo da grandi scelte calate dall’alto, ma soprattutto dalla mobilitazione dei cittadini a livello locale, da una generale assunzione di responsabilità che coinvolga tutti, partendo dai nostri piccoli gesti quotidiani. Siamo noi i protagonisti del cambiamento!

La nostra responsabilità di cittadini si manifesta nel premere fortemente per decisioni urgenti e indispensabili ai governi statali e locali, ci coinvolge personalmente e si esprime con iniziative dirette sul territorio. E’ sul territorio – attraverso la costruzione di piccole comunità, di reti sociali e relazionali alternative, attraverso la pratica di differenti stili di vita, di progetti alternativi – che possiamo davvero contribuire a cambiare e sovvertire l’attuale sistema socio-economico, al fine di costruire un paradigma culturale alternativo.

Per fare questo abbiamo bisogno però di organizzarci. Dopo la marcia globale per il clima ci ritroveremo il 2 Dicembre alle ore 21:00 al Polo culturale Lombroso16 (Via Lombroso, 16).

Ci piacerebbe provare a creare un coordinamento riunendo i cittadini e le associazioni torinesi che in vario modo si battono per un mondo più equo e sostenibile, per far si che la Marcia Globale per il Clima non sia il termine, ma l’inizio di un percorso che ci aiuti a capire cosa, cittadini ed associazioni, possiamo fare “qui e ora” per promuovere il cambiamento… INSIEME.

Il 2 Dicembre alle ore 21:00 al Polo culturale Lombroso16 (Via Lombroso, 16), NON MANCARE!

MDF, Circolo di Torino

Decrescita e violenza domestica

Oggi è il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per questo motivo ho sentito il bisogno di parlare di violenza domestica qui ed ora.

Perché parlarne sul sito del Movimento per la Decrescita Felice?

Ebbene, sono convinta che la violenza sia principalmente una questione di desiderio di possesso da un lato, e di bisogno di colmare dei vuoti dall’altro. Anche il consumismo ha queste dinamiche, si percepiscono delle mancanze e si cerca di riempirle acquistando a più non posso. Allo stesso modo l’uomo che perpetra violenza ama avere il controllo della vittima, poterla “usare” a proprio piacimento, come se fosse un oggetto.

Eppure le relazioni non si possono possedere, né tantomeno le persone.

Dall’ultimo rapporto ISTAT risulta che circa il 31,5% delle donne di età compresa tra i 16 ed i 70 anni ha subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Inoltre, il 13,6% delle donne ha subìto violenze fisiche o sessuali proprio da un partner o un ex partner. Questi sono numeri enormi. Chissà quante di queste donne stanno subendo queste angherie oggi e non sanno come liberarsene, spesso nella speranza che i loro compagni possano cambiare.

I rapporti violenti hanno tutti come base il tentativo di un partner di controllarne l’altro. Parlo genericamente di partner perché ci sono casi in cui avviene il contrario ed anche casi in cui entrambi i partner sono dello stesso sesso. Qui, per comodità di linguaggio e vista la data, mi concentrerò sul caso in cui sia il partner maschile ad agire violenza su quello femminile.

La violenza ha mille volti. Si parla più facilmente di quella fisica perché lascia segni più evidenti, talvolta così pesanti da causare la morte della compagna. Meno riconosciuta e più sottovalutata è quella psicologica, che generalmente accompagna anche la prima. L’uomo la perpetra svalutando in continuazione la compagna, denigrandola, seguendone gli spostamenti, isolandola con la scusa della gelosia, minacciandola, cercando di toglierle ogni barlume di autostima ed autonomia. In questo modo pensa di legarla a sé, di poterla controllare in tutte le sue azioni. La donna diventa non più una compagna, ma un oggetto da possedere, dominare e manipolare.

Questa bramosia di possesso è figlia di una società in cui i valori relazionali come la cooperazione, la parità, l’empatia sembrano perdere sempre più il loro significato. Io non valgo per la persona che sono, ma per ciò che sono riuscito a guadagnare, a conquistare e non posso permettermi di perderne il controllo. Non posso permettermi di sentirmi inferiore, spodestato. Per questo la persona che mi sta accanto deve sentirsi un gradino sotto di me, deve dipendere da me: devo annientarne la volontà, con le botte o con le mie azioni.

Il vuoto che viene fatto attorno alla donna la renderà ancora più vulnerabile e bisognosa dell’approvazione del partner. Spesso lei si sente in colpa, magari per averlo provocato o forse semplicemente perché si è convinta di non valere abbastanza da poter meritare un amore incondizionato e genuino.

Così nasce la violenza e così continuerà a tramandarsi.

Per combattere una (in)cultura che rinnega l’importanza di ogni singola persona, il valore autentico delle relazioni, l’uguaglianza e l’empatia è necessario ristabilire le nostre priorità. Ma è prima di tutto importante sapere amare se stessi, saper gestire la propria rabbia e non sentire il bisogno di sminuire chi ci sta accanto per poterci sentire migliori. “Gran parte dell’infelicità, e dei disturbi di personalità, si possono ricondurre ad un investimento affettivo su qualcosa che ci è stato tolto o non si può avere, sull’impiego di strategie sbagliate per ottenerlo, o sulla scelta sbagliata di un oggetto di desiderio, che non è in grado di offrire le gratificazioni che ce ne aspettiamo.”[i]

Esistono centri di accoglienza e sostegno per le vittime di violenza[ii], ma ne esistono anche di ascolto e supporto per gli autori di violenza. Le vittime sono tante e molte non si rendono conto di esserlo. Quello che noi tutti possiamo fare, per combattere la violenza, è saper ascoltare chi ci sta vicino, cogliere i suoi disagi e saperle/gli stare accanto, esserle/gli di sostegno, aiutarla/lo a recuperare la propria autostima. La violenza si può affrontare, non senza fatica, certo, ma esistono tanti enti e tante persone che si prendono cura di chi la subisce. Informiamoci su quali sono i centri antiviolenza vicini a noi, nei casi gravi sappiamo che possiamo appoggiarci anche alle forze dell’ordine. Ma sappiamo anche che basta una chiamata per chiedere aiuto, grazie al numero gratuito nazionale 1522[iii].

Non esitiamo a chiedere aiuto, per noi stessi o per i nostri cari.

Abbiamo davvero bisogno di decolonizzare l’immaginario dalla società maschilista in cui viviamo e di ricominciare a vivere le relazioni in maniera autentica e paritaria.

Impegniamoci in ogni modo a promuovere una cultura della nonviolenza.

 

 Selene Bianco

 


[i]           R. Fesce “I sistemi gratificazionali e la motivazione del comportamento”

            http://www.neuroworld.it/neuroni%26psiche/RF_gratimoti.pdf

[ii]             http://www.pariopportunita.gov.it/index.php/numeri-di-pubblica-utilita-sezione/2557-numero-verde-1522-antiviolenza-donna

[iii]          http://www.pariopportunita.gov.it/index.php/numeri-di-pubblica-utilita-sezione/117-numero-verde-1522-antiviolenza-donna

Marcia Mondiale per il Clima_Torino: il cambiamento parte qui e ora…Organizziamoci!

Dal 30 Novembre inizieranno a Parigi i negoziati COP21 tra i più importanti Capi di Stato della terra, con termine ultimo il 12/12/2015, volti a definire un nuovo piano di riduzione delle emissioni globali di gas serra, da cui dipenderà il futuro del mondo intero.

In più di 1600 città in tutto il mondo, oltre 40 milioni di persone scenderanno in piazza per far pressione affinché la decisioni prese possano davvero rappresentare una svolta decisiva verso la sostenibilità ambientale per il nostro pianeta.

 

“Avremo la migliore occasione del decennio per mettere pressione sui leader mondiali ed evitare di subire gli effetti disastrosi del cambiamento climatico. Possiamo affrontare insieme questa sfida con la più grande mobilitazione per il clima della storia.” Avaaz

Torino c’è!

Per chi volesse contribuire con una donazione, può farlo donando quello che si sente.
I soldi andranno a rimborsare le spese per la manifestazione del 29 Novembre.
Dati:
Movimento Decrescita Felice – Circolo territoriale di Torino
IT79 O 050 1801 0000 0000 0132 682
Causa: donazione Marcia per il clima 2015
Eventuali surplus saranno utilizzati per il supporto del futuro coordinamento.
Raccoglieremo qualche offerta a cappello alla Marcia.

N.B.: INFORMAZIONI IMPORTANTI PER I PARTECIPANTI
COSA PORTARE:
– INDOSSARE UN INDUMENTO VERDE_es. sciarpa, giacca, berretto…
– MERENDA _invitiamo i partecipanti a portare delle cibarie e del bere (thé, caffé..) per una merenda conviviale, così come eventuali posate… da condividere nella festa. Un piccolo cuscino per sedersi per terra o un telo sono anche consigliati.
– NO BANDIERE DI PARTITI_vorremmo che la marcia si contraddistinguesse per un’unico colore, il verde, simbolo della marcia…di una cittadinanza attiva ed unita che chiede a tutte le forze politiche, a tutti i livelli, di essere ascoltata e di accogliere le richieste per il bene del clima. A riguardo saranno benvenute tutte le forze politiche, ma non sarà possibile per i partiti aderire come promotori all’evento, così come portare alla manifestazione bandiere che rappresentino partiti o fazioni politiche, così come sindacali ecc.

Vi aspettiamo numerosi!

MDF, Circolo di Torino

Vaccini, vietato criticare le indicazioni del CSS


In questi giorni anche il BMJ prende posizione sull’argomento.

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il comunicato stampa della Rete Sostenibilità e Salute che prendeva posizione contro l’atteggiamento intimidatorio assunto da Roberta Siliquini (Presidente del Consiglio Superiore di Sanità) e altri 14 autorevoli professionisti, nei confronti di Vittorio Demicheli (membro del Cochrane Vaccines Field) che aveva criticato alcune delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2016-2018.

Link al BMJ


 

 

Appello dell’OMS sui cambiamenti climatici


Slow medicine aderisce all’appello dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sui cambiamenti climatici, che rappresentano una delle più grandi minacce per l’ambiente e la salute.

Sito OMS

Abbi a cuore il futuro del pianeta, firma anche tu l’appello 

Firma


 

 

Salvare l’umanità: conferenza sul clima_26 Novembre

Vi invitiamo il 26 Novembre alla Conferenza sul Clima che si terrà al Campus Luigi Einaudi dove noi faremo un intervento insieme a dei grandi ospiti!

Vicoforte, 30-31 ottobre 2015


Si è avviata, a partire da un gruppo iniziale di soci e amici di Slow Medicine, una riflessione sui contenuti, gli obiettivi e i metodi di una formazione slow  per le professioni di cura.

I temi sui quali si è sviluppata una prima riflessione sono stati quattro: 

 

  • scienza, conoscenza e pratica : l’acquisizione e l’applicazione della conoscenza scientifica e nel contesto delle cure
  • medicina narrativa e humanities nella formazione dei professionisti della cura;
  • comunicazione e relazione nella pratica della cura: quali competenze sono necessarie, quali metodi formativi possono migliorarle
  • organizzazione slow :guida alla lettura ed alla trasformazione dei sistemi organizzati).

 

Presto nell’area riservata ai soci saranno pubblicate  le prime riflessioni e proposte che sono emerse dai quattro gruppi di lavoro. A partire da queste  verranno organizzati , anche su proposta dei soci, altri momenti di studio con l’obiettivo di costruire progetti formativi coerenti per contenuti e metodi con la logica slow.


 

 

Lettera aperta


La presa di posizione di Slow Medicine sulla Proposta di modifica dell’art. 6 del ddl sulla responsabilità professionale.

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