Un referendum per la Cavallerizza

Vi invitiamo a andare in Cavallerizza per firmare per un referendum per far tornare la proprietà della Cavallerizza al Comune:

· Venerdì –sabato – domenica ore 16:00 – 21:30

· Lunedì – giovedì ore 18:00 – 21:30

in Cavallerizza, Via Verdi 9

 

MDF Torino è legato al movimento attivo in difesa della Cavallerizza come bene comune da prima dell’occupazione. In questi due anni ormai la Cavallerizza è difatto diventata, grazie all’enorme impegno delle persone dell’Assemblea Cavallerizza 14:45, uno spazio di sperimentazione culturale, sociale e artistica tra i più interessanti in città e oltre, nonostante le enormi difficoltà che un’autogestione di uno spazio così complesso comporta.

Allo stesso tempo la Giunta Comunale continua sulla sua strada della privatizzazzione e dello spezzettamento di buona parte del complesso come se fosse ancora uno spazio abbandonato, senza tener conto delle pratiche quotidiane che già lo fanno rivivere.

Per poter salvaguardare l’esperienza della Cavallerizza come spazio pubblico accessibile a tutti, l’associazione SalviAMO Cavallerizza (costituita per poter utilizzare strumenti per cui è necessario essere un soggetto giuridico che l’Assemblea non è), ha lanciato un referendum cittadino che revocherebbe l’atto di cartolarizzazzione, cioè il passaggio della Cavallerizza dal patrimonio comunale a quello della CCT s.r.l. (società di proprietà del Comune fondata con lo scopo di vendere i suoi beni). Tale passaggio rese possibile al Comune all’epoca di incassare denaro attraverso un debito che però non appare nel bilancio Comunale e non sottosta quindi al Patto di Stabilità.

Un successo del referendum farebbe quindi tornare la Cavallerizza alla proprietà diretta del Comune, rendendo così più diffficile la sua vendita e aumentando fortemente la pressione su chi governa la città di considerare finalmente l’esperienza dell’occupazione e includere i cittadini nella pianificazione del futuro della Cavallerizza.

MDF, Circolo di Torino

 

 

 

30 maggio – MDF incontra i candidati alle Elezioni comunali


Vi invitiamo a partecipare all’incontro con i candidati delle principali liste che si terrà presso la Sala polivalente del Centro Lombroso 16, in via Lombroso 16, San Salvario Torino alle ore 21 di Lunedì 30 Maggio.

In collaborazione con Rete Clima Torino.

Sarà un’occasione per poter confrontare le posizioni di candidati di diverse liste su temi che coinvolgono le scelte della politica cittadina (mobilità, trasformazioni urbane, partecipazione, sostenibilità ecc.) che ci stanno a cuore e capire le posizioni di chi si candida.  Vi aspettiamo numerosi!!!

Ecco le risposte delle prime liste candidate alle elezioni comunali al nostro questionario, scoprite cosa propongono per il futuro di Torino:

Le risposte al questionario di Ettore Puglisi (Roberto Rosso).

Le risposte al questionario di Dennis Maseri del PD (Fassino).

Le risposte al questionario di Giuseppe Piras di Ambiente Torino (Airaudo).

Le risposte al questionario di Luca Galeasso della Lista Civica La Piazza.

Il 5 giugno si svolgeranno le elezioni. Le elezioni comunali e circoscrizionali. Roba noiosa, di poco conto, dite? Noi no. I Comuni hanno un notevole potere decisionale su tutt’una serie di aspetti molto importanti per la vita di noi tutti; e questo vale a maggior ragione per un grande Comune come quello di Torino, il cui sindaco per altro diventa anche presidente della Città Metropolitana (l’ex-provincia).

È principalmente il Comune che decide su come evolvere la città, dove si può costruire o no e che cosa. Decide quindi se ci saranno spazi pubblici vivi o centri commerciali asettici; può incentivare o meno processi di gentrificazione e quindi di espulsione della popolazione più povera dai quartieri centrali. Il Comune influenza fortemente, attraverso la pianificazione dei trasporti, come ci muoviamo – e quindi anche che aria respiriamo – un tema vitale in una delle città più inquinate d’Europa.

Il Comune gestisce l’emergenza abitativa, decide cosa fare di beni comuni come la Cavallerizza, può migliorare la raccolta differenziata, può attivarsi per l’efficienza energetica dei suoi propri edifici e incentivare quella dei privati ecc.

E sarà sempre il Comune a scegliere se gestire tutti questi processi dall’alto o se vuole coinvolgervi i cittadini.

Sappiamo come sono andate le cose negli ultimi cinque anni, ma quali sono le proposte per i prossimi cinque? Chi ha governato finora vuole continuare sulla stessa strada o cambiare? E chi sfida, cosa propone?

Lunedì 30 maggio cercheremo di ottenere alcune proposte. Inoltre abbiamo inviato dei questionari alle liste candidate.

Le risposte che otterremo saranno pubblicate qui!

Vi aspettiamo numerosi!

MDF, Circolo di Torino

Locandina dell’evento in pdf!

14 Maggio_Autocostruzione di arredi per l’orto!

Vi invitiamo Sabato 14 Maggio dalle ore 14.00 alle ore 19.00, presso l’Orto Morvillo (Giardino Francesca Laura Morvillo, via Ricaldone angolo via Tripoli int.10) all’autocostruzione di arredi per l’orto creato da MDF Torino per tutta la popolazione :)

Tranquillo pomeriggio di autocostruzione all’orto :) noi mettiamo legname e un po’ di attrezzi, tu puoi portare quello che vuoi (entusiasmo, competenze, inesperienza, altri attrezzi se ne hai, amici, amici di amici e cos’ via). :)

OBIETTIVI DELL’AUTOCOSTRUZIONE:
– Prototipare una sedia e un tavolo
– Prototipare mini struttura in bamboo
– Costruire due bacheche
– Riparare una terza bacheca

Vi aspettiamo numerosi! :)

 

MDF, Circolo di Torino

Apericena in terrazza_Festa di autofinanziamento_30 Aprile!

Sabato 30 Aprile, dalle 18.00 alle 23.00 vi invitiamo tutti alla festa del Circolo di Torino del Movimento per la Decrescita Felice. Ci troveremo al “Lombroso 16” ( in Via Lombroso, 16 a Torino) per uno stupendo momento di festa, per incontrarci, ascoltare buona musica, mangiare, bere e autofinanziare le attività del Circolo. :)

Ecco cosa ci sarà:

  • Apericena cucinato da noi con tanto amore
  • Birra artigianale e angolo cocktail e super alcolici
  • Banchetto informativo sull’Orto Morvillo e le altre attività del Circolo per la Decrescita Felice di Torino
  • Fiori e piantine aromatiche dell’orto in regalo ad offerta obbligatoria
  • Swap-point permanente per scambiare vestiti, libri e tutto quello che ti viene in mente (tranne le piante di cui sopra, quelle si pagano)
  • Musicisti emergenti in acustico

Aderendo a questa iniziativa, oltre a mangiare e sbevazzare assieme a quei figoni di MDF, state più o meno consapevolmente finanziando il nostro progetto di orticoltura comunitaria al “Giardino Morvillo”. Se siete curiosi di sapere dove andranno a finire le vostre laute offerte, durante la serata i nostri volontari saranno ben felici di raccontarvi i risultati ottenuti durante il primo anno di attività all’orto. :)

Per altre info ecco l’evento Facebook!

Ecco la locandina dell’evento, diffondete e invitate!
Vi aspettiamo numerosi!
MDF, Circolo di Torino

23 Marzo_Approccio critico al consumo critico

Il folklore sugli impatti ambientali: sfatiamo i falsi miti!

Siete tutti invitati il 23 Marzo alle 21.00!

Non mancate :)

 

MDF, Circolo di Torino

Libro del mese di Febbraio: Manifesto per la felicità

Ecco tutta per voi la scheda del libro del mese di Febbraio! :)

Manifesto per la felicità

Stefano Bartolini

Ed. Donzelli 2011

 

Stefano Bartolini è un economista e insegna all’Università di Siena.

Si occupa da tempo del rapporto tra la attuale società dei consumi, opulenta, e la percezione di ben-essere dei cittadini. Di recente ha scritto un piccolo articolo sulla rivista Micromega in cui relaziona del lavoro di diversi giovani ricercatori nel mondo per rispondere alla domanda su quale modello di società sia adatto per ottenere una migliore qualità della vita.

E questo è anche il tema del libro di oggi.

Bartolini parte dalla constatazione empirica che nei paesi ricchi, dove molti, ma non tutti, hanno accesso a infiniti e sempre nuovi beni di consumo materiali, serpeggi una diffusa insoddisfazione e un vero disagio psicologico che muove dalla mancanza di tempo e di relazioni umane decenti .

Questa è la chiave di lettura del libro: siamo più infelici perché siamo più poveri di relazioni, di legami. Paradossalmente il miglioramento, innegabile, delle condizioni di vita economiche e materiali è stato ampiamente compensato dal peggioramento delle relazioni interpersonali.

Bartolini analizza per prima la situazione degli Stati Uniti, che sono all’avanguardia sia nel benessere che nel malessere, e fornisce un grafico molto interessante delle curve di reddito e di felicità in Usa nel periodo 1946-1996. Ad un aumento notevole e quasi inarrestabile della curva reddituale, fa da riscontro dapprima un parallelo aumento della soddisfazione , ma a partire dal 1956, un sostanziale declino di questa che si discosta sempre di più dalla curva del reddito . Ma davvero non può esistere altra strada?

E’ molto interessante che Bartolini metta in relazione il degrado relazionale con la crescita economica. Rileva infatti ciò che sanno benissimo i pubblicitari, ovvero che l’insoddisfazione e la paura fanno vendere di più, fanno crescere l’economia. Sono una sorta di sottoprodotto del sistema.

L’autore ci conduce in un viaggio attraverso le cause, ma anche le soluzioni possibili dell’insoddisfazione contemporanea.

Una parte del libretto è dedicata proprio a delineare delle possibili e credibili, politiche per la felicità.

Interessano lo spazio urbano, la scuola, la pubblicità, il lavoro, la salute ed anche la democrazia. In ognuno di questi ambiti si può cambiare il modello, se si vuole favorire una società relazionale più felice.

L’ultima parte del libro, facendo leva su esempi virtuosi e reali, ci dice che questa nuova società, del ben.essere e non più del ben-avere, è concretamente possibile.

Ringraziamo Maurizio per la recensione!

Buona giornata!

MDF, Circolo di Torino

Ricordo di Nanni Salio

Pochi giorni fa è mancato a Torino Nanni Salio, un grande e schivo personaggio che ha segnato in qualche modo la città.

Noi del Movimento della Decrescita lo conoscevamo e lo apprezzavamo e lo avevamo invitato , poco più di un mese fa, in piazza Castello , alla giornata della Marcia per i cambiamenti climatici , che Mdf sostiene con passione.

Nanni Salio era un fisico , un ricercatore universitario , ma era soprattutto una figura storica del pacifismo e della non violenza , ma anche della tutela dell’ambiente. Da giovane era stato processato per aver istigato alla non violenza ed aveva contribuito alla legge sul riconoscimento dell’obiezione di coscienza. Poi aveva creato e curato con profonda passione e dedizione il Centro Sereno Regis, un centro unico in Italia di documentazione sulle tematiche della non violenza e dell’ambiente, aperto a tutti. Aveva messo a disposizione di tutti, e soprattutto dei giovani, un immenso patrimonio di documenti spesso altrimenti introvabili , ma aveva anche permesso che le sale del Centro fossero aperte a tutti coloro che dibattevano o si impegnavano nelle grandi battaglie sociali e ambientali. Penso ad esempio all’ospitalità al Comitato contro la costruzione del grattacielo San Paolo. Il bollettino settimanale del Centro Sereno Regis è una raccolta ragionata di articoli fondamentali in tema di pace e ambiente .

Ma Nanni era anche, e forse soprattutto, un grande animatore ed organizzatore: di marce, di campi estivi , di manifestazioni. Due anni fa aveva promosso in piazza Castello il digiuno a staffetta, durato più di un mese, in una tenda, per spingere le autorità ad ascoltare il Movimento No Tav.

Nanni Salio sapeva bene e non perdeva occasione di spiegare a chiunque, con profonda umiltà, che  la non violenza è un tratto imprescindibile di qualsiasi battaglia di civiltà , tanto più di quelle a favore dell’ambiente.

Come Decrescita ci siamo tante volte appoggiati a lui ed al Centro Sereno Regis e le nostre strade si sono spesso incrociate. Anche se non ha mai aderito ad Mdf era davvero un decrescente nell’intimo: niente cellulare e sempre in bici . Forse non ha mai posseduto un’auto.

Era un bell’esempio di semplicità volontaria e di coerenza profonda. Il suo impegno infaticabile mancherà anche a noi di Mdf.

Stile Sostenibile – Speciale San Valentino

MdF vi invita, in occasione di San Valentino, all’evento Stile Sostenibile per passare una domenica pomeriggio all’insegna della sostenibilità in preparazione della serata romantica. Ci si incontra presso il Lombroso 16 dalle 15.30 alle 19.00.

Ecco di seguito le proposte per la giornata:

• Puoi creare con le tue mani l’accessorio fashion dell’ultimo minuto o un regalo davvero sostenibile con il “CORSO DI AUTOPRODUZIONE DI GIOIELLI E BIJOUX” a cura del Movimento per la Decrescita Felice di Torino.
Partecipazion a offerta libera.

Per info : circolomdftorino@gmail.com / Marta 389 274 0360

• Proposte beauty, degustazioni bio, idee regalo con il MERCATINO SOSTENIBILE SPECIALE di “San Salvario District – Fashion Art & Craft // PREVIEW”:

per Stile Sostenibile un’anteprima delle eccellenze a KM0 che parteciperanno dal 30 marzo al 3 aprile 2016 all’evento che trasformerà il quartiere di San Salvario in una grande vetrina di arte, moda e design:

– AZIENDA AGRICOLA SAN MATTEO (MARMELLATE)

– MARCO CRICCHIO (CASHMERE)

– CRISTINA CASSOLINO ( MANICURE)

– LA CHAMBRE DES HISTOIRES (PATRIZIA CATTANA (BIJOUX).

info: sansalvariodistrict@gmail.com
https://sansalvariodistrict.wordpress.com/

• E per intrattenere i più piccoli lo SPAZIO BIMBI a cura dell’Associazione “La Mia Tata” con con letture animate e area gioco.
Ingresso gratuito.

Per info: associazione.lamiatata@gmail.com
https://www.facebook.com/associazionelamiatata/timeline

Vi aspettiamo per un San Valentino Sostenibile!

Evento a ingresso libero con iniziative a pagamento.
Per ulteriori informazioni:

https://www.facebook.com/mdftorino/?ref=hl

In collaborazione con: sostenibile.com, San Salvario District – Fashion Art & Craft, Movimento per la Decrescita Felice di Torino, Associazione “La Mia Tata”.

Sprechi alimentari: a che punto siamo?

Acquistare merci che verranno presto buttate è uno degli effetti più eclatanti del consumismo. Siamo così abituati a possedere e a poter avere sempre di più, che raramente ci accorgiamo di quanto sprechiamo le risorse. Sappiano bene che le risorse del mondo sono limitate, eppure per molte persone questo non appare come un problema.

La FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, stima che nel mondo circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano venga buttato, corrispondente a circa 1.3 miliardi di tonnellate all’anno[i], e circa 800 milioni di persone risultano cronicamente sottonutrite[ii][iii].

Le perdite alimentari non sono solo un danno dal punto di vista della nutrizione mondiale, ma implicano corrispondenti sprechi delle risorse usate per la produzione: terreno, acqua, energia, incrementando le emissioni dei gas serra[iv],[v].

Il cibo si perde o spreca in più passaggi, durante la produzione agricola, la raccolta, la processazione industriale, la distribuzione, fino ad arrivare al consumatore finale[vi].

In Italia circa il 3% della produzione agricola rimane nei campi, ovvero circa 1.5 milioni di tonnellate. Nella trasformazione industriale si perderebbero altri 2 milioni di tonnellate e circa 300 mila tonnellate verrebbero sprecate nella distribuzione[vii]. Lo spreco domestico pro-capite si attesterebbe a circa 2,5 kg di cibo gettati ogni mese, per un costo di circa 32 euro al mese.

Recentemente abbiamo letto che in Francia è stata approvata una legge che costringerà i supermercati a donare il cibo invenduto in beneficenza[viii]. In Italia gli sprechi alimentari legati alla grande distribuzione sembrano essere in diminuzioni, grazie ad alcune iniziative come quella del Banco Alimentare[ix] o la vendita scontata dei prodotti in scadenza a fine giornata[x],[xi],[xii].

Il Ministero dell’Ambiente ha proposto una semplificazione normativa per quanto riguarda la donazione degli alimenti invenduti[xiii] ma ad oggi non sembra prevista una legge che, come avviene in Francia, la renda obbligatoria. Da qualche mese Avaaz  promuove una petizione che lo richiede[xiv].

In Italia, come nel resto del mondo, vi anche è il grosso problema della frutta e la verdura scartate dai supermercati per questioni estetiche, imponendo standard su taglia, forma e colore accettati, indipendentemente dai valori nutritivi, il gusto e la qualità del prodotto[xv].

Una possibile soluzione a questo è stata applicata Francia, dove una catena di supermercati ha iniziato a vendere la frutta e verdura di qualità ma non esteticamente bella a prezzi scontati del 30%[xvi], iniziative simili sono state portate avanti in altri paesi europei e negli USA[xvii].

Non sarebbe ora di prendere esempio?

Per quanto riguarda lo spreco domestico, cosa possiamo impegnarci a fare noi?

L’Unione Europea ci suggerisce 10 semplici passi per limitare gli sprechi[xviii].

Programmare la spesa per la settimana in base agli alimenti presenti nel frigo.

  1. Scrivere una lista dettagliata di cosa manca ed in quale quantità. Prediligere alimenti sfusi in modo da poterne acquistare esattamente la quantità necessaria.
  2. Verificare le date di scadenza.
    Ricordare che in caso di dicitura “da consumare preferibilmente entro” si parla di prodotti che garantiscono inalterato il proprio valore nutrizionale se consumati entro la data segnalata e successivamente le loro caratteristiche potrebbero venire alterate o compromesse. Se il prodotto è visivamente ed olfattivamente ancora buono, può essere consumato anche qualche giorno dopo la data scritta. La dicitura “da consumare entro”, invece, riguarda gli alimenti maggiormente deperibili (latte fresco, uova, yogurt, ricotta, …) . Il termine è rigido, perché il suo superamento potrebbe aver ripercussioni sulla salute. In alcuni casi è possibile una certa tolleranza, a patto che il prodotto sia stato conservato correttamente[xix].
  3. Considerare il proprio budget: sprecare cibo significa anche sprecare soldi
  4. Mantienere il frigo alla giusta temperatura, generalmente attorno ai 4°C
  5. Conservare il cibo conformemente a quanto scritto sull’involucro e in base alle esigenze dei diversi tipi di alimenti[xx],[xxi],[xxii].
  6. Cambiare la posizione degli alimenti in base alla data di acquisto (o autoproduzione).
    Portate gli alimenti più vecchi davanti e riponete quelli nuovi o a scadenza più lontana dietro, in modo da consumare prima quelli più vecchi o con scadenza più ravvicinata.
  7. Servire porzioni non abbondanti di cibo, in modo da evitare sprechi nel piatto. Ci sarà sempre tempo per un bis quando il piatto sarà vuoto!
  8. Usare gli avanzi! Invece di esser buttati nel cestino, gli avanzi possono essere usati il giorno seguente o congelati per un’altra occasione.La frutta che inizia ad ammollarsi può essere usata per fare frullati o torte. Le verdure vecchie possono essere usate per brodi o zuppe. Sul web si possono trovare molte ricette interessanti con gli scarti di frutta e verdura[xxiii].
  9. Congelare.
    Se si mangio poco pane si può congelarne dei pezzi e prenderli successivamente quando ce ne sarà bisogno.
    Molti alimenti già cotti possono essere surgelati in previsione delle volte in cui non si abbia voglia di cucinare.
    Inoltre la verdura fresca non acquosa può essere congelata, meglio dopo esser stata sbollentata. Si può per esempio preparare dei sacchetti per il minestrone tagliando la verdura sbollentata a cubetti.
  10. Convertire gli scarti in compost.
    Ovviamente non è sempre possibile recuperare tutto, soprattutto le bucce ed altri scarti alimentari. Però si può preparare del compost per le piante con una compostiera domestica, eventualmente fai da te[xxiv].

 

Noi aggiungeremmo anche

11.  Quando si va a mangiar fuori, ordinare solo ciò che si pensa di poter consumare. Se proprio non si riesce a finire tutto, si può domandare al ristoratore se sia possibile portar via gli avanzi. Sempre più ristoranti sono attrezzati per farlo, per cui chiedete pure senza imbarazzo!

Questi sono solo alcuni spunti per iniziare a rimboccarci le maniche.

Combattiamo anche noi gli sprechi alimentari!

 

Selene Bianco, circolo MDF di Torino

 



14 Dicembre_Proiezione di “AGUAS DE ORO” Reportage su Maxima Acuña Chaupe

“Maxima Acuña Chaupe ha rughe profonde, una piccola statura e una volontà granitica.
Vive a 4200m nelle Ande peruviane e nel cuore di Conga, il progetto di espansione di Yanacocha, la miniera d’oro più grande dell’America Latina, proprietà della società statunitense Newmont. Maxima ha un sogno. Continuare a vivere tra le sue montagne. Anche Yanacocha ha un sogno. Accaparrarsi le terre di Maxima necessarie all’espansione. In gioco non ci sono solo interessi personali, ma la sopravvivenza dell’ecosistema andino. Ed è per questo che Maxima non lascia la sua terra, nonostante le violenze fisiche e psicologiche che subisce quotidianamente”.

Con queste parole Simona Carnino presenta il suo reportage, che siamo felici di proiettare e dibattere in occasione del tradizionale appuntamento autoformativo del Circolo MDF di Torino.

Ingresso libero, dalle 21.15 alle 23.00

Presso Tomato Backpackers Hotel Via Silvio Pellico 11, Torino

Reportage a cura della giornalista freelance Simona Carnino

MDF, Circolo di Torino