NOTAV anche in Valtellina

Medicina Democratica e Legambiente, con l’essenziale supporto dei comitati locali, presentano ricorso al TAR contro l’accordo di programma relativo alla modifica della destinazione d’uso dell’area (sito inquinato “messo in sicurezza”) ex Falck di Novate Mezzola (SO) e contro la ripresa degli scavi in due cave locali.

Cosa c’entra la TAV ?

C’entra perché la finalità del piano è quella di produrre (a partire dalla cavazione fino al trattamento nella area reindustrializzata) di “conci” ovvero dei manufatti in cemento per la realizzazione di gallerie (ferroviarie e autostradali) indispensabili per realizzare qualunque intervento TAV.

Di seguito il comunicato stampa congiunto.

 

COMUNICATO STAMPA

“QUEL RAMO DEL LAGO DI CROMO”

RICORSO AL TAR DELLA LOMBARDIA CONTRO LA DECISIONE DEGLI ENTI LOCALI

(COMUNE DI NOVATE MEZZOLA, PROVINCIA DI SONDRIO, REGIONE LOMBARDIA)

DI PERMETTERE L’INSEDIAMENTO DI UN NUOVO SITO INDUSTRIALE SU UN’AREA

INQUINATA (EX FALCK) NEL COMUNE DI NOVATE MEZZOLA, NEI PRESSI

DELL’OMONIMO LAGO COLLEGATO CON IL LAGO DI COMO.

In data odierna 3 associazioni impegnate a difesa della salute e dell’ambiente: Comitato

Salute Ambiente Valli e Lago di Novate Mezzola, Legambiente, Medicina Democratica

hanno presentato ricorso al TAR con l’avvocato Gianmaria Moiola del foro di Sondrio. Le

associazioni ricorrenti in nome proprio e dei cittadini coinvolti in molti modi hanno cercato

di convincere gli Enti interessati ad evitare ogni forma di ulteriore inquinamento e di rischio

per la salute della popolazione di un territorio di grande pregio naturalistico.

Non sono servite la Raccolta di firme conclusasi con ben 4450 adesioni, incontri,

convegni, interrogazioni parlamentari e regionali, non ultimo una partecipata

manifestazione popolare.

Secondo gli enti promotori l’insediamento industriale per lavorare il granito

recuperato da due cave circostanti spingendosi nelle viscere della montagna va

fatto, costi quello che costi.

Il testo del ricorso, molto articolato e argomentato denuncia le modalità con cui si è

proceduto, ad esempio modificando il Piano di Governo del Territorio nonostante l’evidente

contrasto con principi dell’art. 19 del Piano Territoriale Regionale, ribadisce come non si

possa costruire su una discarica inquinata da sostanze tossiche;

considera che sono stati arbitrariamente cambiati i valori limite stabiliti dalla legge per il

cromo esavalente (da 5 microgrammi /litro a 30 microgrammi/litro);

ricorda che diversi lavoratori già impiegati alla Falck hanno subito danni alla loro salute

causa le esposizioni a sostanze tossiche e cancerogene e che vi sono eccessi di malattie

importanti anche fra i cittadini che hanno vissuto e/o vivono nel territorio.

Denuncia il rilevamento di non trascurabili concentrazioni di cromo, alluminio ed arsenico

nelle acque superficiali e sedimento in prossimità del sito, secondo recenti analisi

compiute su mandato del Comitato.

Chiede, poi, che venga posta attenzione al principio di precauzione voluto dall’Unione

Europea che anche in questi giorni sta accusando l’Italia di non rispettare le norme di

legge.

Le associazioni ambientaliste e le popolazioni inquinate non accettano più che si utilizzino

senza criteri le risorse naturali, che queste vengano sfruttate a scopo esclusivo di profitto,

producendo conseguenze negative in termini di perdita della salute e soprattutto che

questa situazione continui ad essere ostentata a livello istituzionale.

Il Comitato Salute Ambiente Valli e Lago di Novate Mezzola tiene a ringraziare le

numerose persone che si sono impegnate, che hanno partecipato e contribuito alle

iniziative di raccolta fondi.

Iniziative grazie alle quali è stato possibile giungere al compimento delle indagini

ambientali ed azioni legali.

 

 

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In ricordo di Luigi Mara

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Proponiamo alcune immagini della commemorazione di Luigi Mara tenuta presso il Municipio di Castellanza.

Un passaggio dell’intervento di Piergiorgio Duca (il testo completo è scaricabile sotto):

Caro Luigi,

La Cassazione ha confermato definitivamente le condanne dei dirigenti Thyssen Krupp per la strage di lavoratori del dicembre 2007. Una vittoria della giustizia? Certamente. Ma una vittoria dei lavoratori? Diciamo piuttosto un passo avanti, dopo tanti indietro fatti nelle cause di nocività del lavoro in questi anni. Di vittoria parleremo quando, dando completa e reale applicazione all’articolo 1 della nostra Costituzione, i lavoratori vedranno riconosciuta la loro dignità e il valore della loro vita al di sopra di qualsiasi convenienza economica da parte del Capitale. Quando le Leggi avranno stabilito che non esiste profitto, guadagno o risparmio sulla manutenzione sufficiente a giustificare e tanto meno a compensare il sacrificio della vita di un lavoratore. Quando la Morte sul Lavoro farà vero Scandalo e verrà da tutti considerata un inaccettabile attacco alla Democrazia e alla Convivenza Civile.

Siamo lontani dalla meta. Ci sarà bisogno, per raggiungerla, ancora di tanti Luigi Mara.

 

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Un passaggio dell’intervento di Agostino Lepori (ex Montedison di Castellanza), anche questo intervento è scaricabile sotto unitamente al file audio dell’intera cerimonia.

A Castellanza sorse, per tua iniziativa, il Gruppo di Prevenzione ed Igiene ambientale che diventò rapidamente lo strumento in mano operaia per cambiare alla radice le condizioni di lavoro sugli impianti e nei laboratori a partire dalle bonifiche ambientali.

In una fabbrica chimica quale era la Montecatini, diventata nel frattempo Montedison, inserita in un contesto urbano densamente popolato come Castellanza, essenziale per la sopravvivenza era il controllo e l’eliminazione dei fattori di rischio. Essi non erano attribuibili a prodotti qualsiasi ma a sostanze potenzialmente cancerogene mutagene e taratogene o già come tali conclamate quali ad es. il clorometiletere, il bisclometiletere, la formaldeide, l’acrilonitrile, le soluzioni arseniacali e così via, tutte presenti nei cicli produttivi o manipolate nei laboratori del centro ricerche.

Al centro dell’azione sindacale furono poste queste tematiche grazie alla tua spinta ed alle tue elaborazioni teoriche e pratiche.

(…)

Nell’odierna contingenza sociale e politica molti soloni esperti nelle loro chiacchere sostengono che siano oramai superate le contrapposizioni tra destra e sinistra, come quelle tra capitale e lavoro e che gli operai siano una specie praticamente estinta come i papaveri e i fiordalisi, cancellati nei campi di grano dai trattamenti diserbanti e ridotti a pochi esemplari sui bordi dei sentieri dove il killer chimico non li ha potuti raggiungere.

Tu sai e noi sappiamo che non è così. Lo sfruttamento la malattia e la morte colpiscono il lavoro forse più di prima e sono ancora più spietati verso le fasce deboli e meno tutelate hanno cioè il segno antico della discriminazione di classe. A loro ed alle loro lotte mancheranno la tua saggezza e la tua lucida capacità di denuncia,

di analisi e di proposta come mancheranno a tutti noi.

Non tutto però finisce qui.

Ogni giorno, nei pensieri, nei discorsi, nei comportamenti di quelli che ti hanno conosciuto ci sarà l’eco del tuo insegnamento che non sarà dimenticato come qui ed ora ci impegniamo a fare sia individualmente che come collettività.

Caro Mara, incontrarti e conoscerti è stato un onore.

 

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Caro Luigi

 

14-05-2016 Ricordo di LUIGI MARA (Comune di Castellanza)

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A Torino “I Vajont”

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Al Centro Studi Sereno Regis nella Rassegna Cinema e Ambiente 2016 tra le proiezioni il film di Maura Crudeli, Lucia Vastano e Federico Alotto, prodotto da AIEA e Medicina Democratica Onlus.

Di seguito la presentazione e la locandina

Rassegna Cinema & Ambiente 2016 – Centro Studi Sereno RegisDa sabato 30 maggio a lunedì 6 iugno 2016
Sala Gabriella Poli Via Garibaldi n. 13, Torino

Lunedi 30/5 ore 20.45: “Attenti al treno” (48’) di Maura Crudeli e Federico Alotto
In attesa dell’udienza fissata per il 31 maggio 2016 alla Corte Costituzionale sul possibile avvio del procedimento Eternit Bis per omicidio volontario di oltre 250 persone vittime del mesotelioma da amianto proponiamo un documentario sugli stabilimenti Savigliano, città del Pendolino. Nella ex Fiat Ferroviaria, nei reparti addetti alla coibentazione delle carrozze dei treni, una fitta nebbia, una nuvola polverosa si attaccava ai vestiti e inesorabilmente si insinuava nelle narici scendendo giù fin dentro ai polmoni… Finanziato dalla Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA) Onlus Piemonte, sezione di Savigliano. Interviene Armando Vanotto – AIEA Savigliano. Cinemambiente Off.
Venerdì 3/6 ore 18.00: “Devil comes to Koko” (49’) di Alfie Nze
Opera prima, evoca due brutali episodi che hanno tragicamente interessato la Nigeria: la sanguinosa invasione inglese di Benin City nel 1897 e lo scandalo dei rifiuti tossici scaricati nel 1987 a Koko, un villaggio del Delta del Niger.
Apparentemente scollegate fra loro, le due invasioni si fondono in un’unica inquietante storia. Un immaginifico viaggio in una terra troppo ricca, da sempre preda di violente conquiste e saccheggi. Le riprese sono state effettuate a Benin City e nel villaggio di Koko in Nigeria, oltre che nello spazio occupato di Macao, a Milano. Segue dibattito.
Cinemambiente.
Sabato 4/6 ore 18.00: “La tragedia electronica” (86’) di Miguel G. Corral
Un uomo passa con un carico di rifiuti elettronici in periferia di Accra, capitale del Ghana. Cammina spingendo pestando dischi rotti, carcasse di computer e video. Con lui cammina Mike Anane un giornalista ecologista. Prodotto da Mediapro in collaborazione con diverse televisioni pubbliche (TVE, Arte France, Al Jazeera) riflette con esempi semplici su una realtà complessa che le società dei paesi industrializzati tendono a rimuovere dalla propria coscienza: il destino dei rifiuti elettronici che generiamo in quantità industriali, il loro riciclaggio e il loro traffico illegale dall’Europa e dagli Stati Uniti fino alle discariche del Ghana, della Cina e di Haiti. Segue dibattito. Cinemambiente.
Lunedì 6/6 ore 20.45: “I Vajont” (70’) di Lucia Vastano, Maura Crudeli e Federico Alotto
Il Vajont è come un fiume in cui sfociano i torrenti del profitto, del potere e dell’indifferenza. Nei Vajont si inciampa, sempre e ovunque. Mezzo secolo fa, il Monte Toc si suicidò gettandosi nel lago formato da una diga che non andava costruita. A rileggere quella pagina di storia, di cui persino lo Stato fu riconosciuto responsabile, si vedono similitudinicon vicende più recenti, con lo stesso copione, del prima e del dopo. Il ripetersi della Storia senza insegnamento è il tema del film: il profitto che prevarica sicurezza, dignità e rispetto della vita, la solitudine dei superstiti, i media che si cibano delle disgrazie e del dolore, il business della ricostruzione e del malaffare. E poi l’indifferenza di tutti, pronti a voltare pagina con facilità. Broni e la fabbrica d’amianto, il porto di Genova dove una nave abbatte la Torre piloti,
l’Aquila post terremoto, Viareggio con un quartiere esploso, Paderno Dugnano con i morti in fabbrica.
Infine, simbolicamente una vicenda più lontana: Bhopal, 3 dicembre 1984, raccontata da Arun Gandhi e Vandana  Shiva. Interviene Lucia Vastano.

La rassegna questanno è dedicata a Luigi Mara (1940-2016), fondatore di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute, attivista dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente, sempre in prima fila nella lotta in difesa della salute in fabbrica e nel territorio.

Rassegna Cinema 2016 Ecoistituto

 

 

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NOTAV Brescia-Verona

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Medicina Democratica, Comitato Cittadini di Calcinato, Comitato Castelnuovo Futura, Comitato Parco delle Colline Moreniche del Garda, Legambiente Onlus , Consorzio delle Colline Moreniche del Garda, Terra Viva Verona nonché singoli cittadini, hanno depositato un ricorso al TAR del Lazio avverso il decreto 50DVA del 22.02.2016 del Ministero dell’Ambiente con il quale si “riconosce” che il progetto TAV Brescia-Verona è “conforme” alle prescrizioni del CIPE, si contestano anche i contenuti dei precedenti pareri della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente sulla tratta (come è noto, grazie alla legge “Grandi Opere” la Valutazione di Impatto Ambientale su opere così complesse e fortemente impattanti anziché essere più rigorosa, in nome dell’ “interesse pubblico” alla realizzazione, viene svolta in forma semplificata con ristrette possibilità di partecipazione delle popolazioni interessate.

Il decreto impugnato è quello che definisce e conclude l’istruttoria autorizzativa del progetto del lotto funzionale Brescia-Verona nell’ambito della tratta Milano-Verona a sua volta parte della linea TAV Torino-Venezia.

Le violazioni contestate riguardano in particolare la effettiva attuazione progettuale delle prescrizioni del CIPE e la corretta applicazione delle direttive europee sugli appalti e le concessioni, le criticità ambientali irrisolte (inclusi i danni permanenti alle coltivazioni di vino DOCG in Franciacorta), la mancata considerazione delle alternative (incluso il potenziamento/ristrutturazione della linea ferroviaria attuale) e il mancato aggiornamento delle effettive previsioni di traffico all’origine del progetto nei primi anni ’90 come pure l’assenza di una analisi costi-benefici.

Pesa inoltre la mancata Valutazione Ambientale Strategica (VAS) recepita in Italia durante la elaborazione del progetto e in questo caso solo formalmente e tardivamente (2015) svolta, la violazione della direttiva Habitat sulla tutela delle zone naturali di Importanza Comunitaria e di Protezione Speciale poste sul tracciato o nelle immediate vicinanze.

Il ricorso è stato elaborato dall’Avv. Fausto Scappini di Verona.

Altre notizie su http://notavbs.org.

Il link sottostante permette di scaricare il testo del ricorso con alcune omissioni per tutelare alcuni ricorrenti.

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Luigi Mara ci ha lasciati

 

Luigi Mara, fondatore di Medicina Democratica nel 1976 con Giulio A. Maccacaro, ci ha lasciato, inesorabilmente colpito da un improvviso malore nel pomeriggio del 12 maggio.

Impossibile, a caldo, esprimere oltre al dolore di tale perdita quanto Luigi rappresentasse per il nostro Movimento, per l’ambientalismo scientifico e il movimento operaio.

Un oramai raro esempio di intellettuale in cui il rigore scientifico e la chiarezza di intenti si univano a una integra (e integrale) scelta di classe.

Esigente in primo luogo con sè stesso, instancabile e incredibilmente capace di lavorare contemporaneamente su molteplici argomenti ed iniziative, ha caratterizzato la storia quarantennale di Medicina Democratica con un autentico umanesimo : a favore dei più deboli affinchè si risvegliasse la coscienza e l’autoorganizzazione dal basso (la non delega).

Ha inoltre portato nelle aule dei Tribunali la richiesta di giustizia e di riconoscimento della dignità per le vittime dell’organizzazione capitalista dei luoghi di lavoro svelando la scienza (e gli scienziati) al servizio del profitto, Si è battuto per una giusta condanna dei responsabili dei tanti ecocidi sparsi per l’Italia e non solo (da Porto Marghera all’Eternit).

A tutti gli appartenenti a Medicina Democratica il compito di raccogliere il testimone e proseguire, a barra diritta, nella lotta per l’affermazione della salute a partire dal diritto ad un ambiente salubre.

Ci uniamo tutti nella vicinanza e nel sostegno ai famigliari.

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Medicina Democratica da sempre contro ogni forma di incenerimento di rifiuti

In tutte le salse il governo, da ultimo con i decreti applicativi dell’art. 35 dello “sbloccaitalia” e ancor prima con il decreto che – con un tocco di bacchetta magica – trasforma i rifiuti in combustibili (CSS), spinge per realizzare nuovi inceneritori pervicacemente insistendo in una direzione contraria a quella delle priorità nella gestione dei rifiuti.

A livello locale (come nel caso di Firenze) anziché insistere per riorganizzare la gestione dei rifiuti per evitare inceneritori (e relative discariche) si va avanti nel progetto dell’impianto di Case Passerini.

Medicina Democratica ha appoggiato la lotta, durante la procedura autorizzativa, dei Comitati locali come pure con le iniziative successive al TAR, oggi e domani appoggia e partecipa alle iniziative di lotta.

Segnaliamo quella prevista il 14 maggio 2016 a Firenze di cui riportiamo l’appello.

 

#UNVISIFAFARE

FERMIAMO GLI INCENERITORI! Difendiamo il territorio e la Salute!

Contro tutte le “terre dei fuochi” ed il “partito trasversale della devastazione”.

Nessun rischio per la salute umana o ambientale è accettabile.

Liberiamo Firenze e l’Italia da:

– inceneritori già esistenti che devono essere dismessi al più presto

– nuovi inceneritori previsti in tutta Italia dall’attuale governo

– nuovo grande inceneritore che vorrebbero costruire a Firenze nei prossimi mesi.

– articolo 35 dello Sblocca Italia che incentiva l’incenerimento e la devastazione dei territori in tutto il Paese

– grandi opere nocive e inutili sponsorizzate da una politica che sceglie di ignorare i cittadini e che sacrifica il territorio, la salute e i beni comuni a partire dall’acqua, al profitto di pochi: come nella Piana di Firenze–Prato–Pistoia con gli assurdi progetti del nuovo mega Aeroporto di Firenze – Peretola e il sotto attraversamento Tav.

Ai nostri e vostri amministratori vogliamo dire

Non vi si fa fare!

> MANIFESTAZIONE SABATO 14 MAGGIO 2016 <

ritrovo ore 14,30 via di Novoli, Parco San Donato, Firenze

Parteciperanno delegazioni dei Comitati in lotta contro gli Inceneritori da varie parti d’ Italia. Facciamo la differenza e diciamo:

SI ad approvazione della legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero che prevede una separazione tra soggetti che raccolgono gli scarti e coloro che smaltiscono i rifiuti: è inaccettabile che chi gestisce l’affare dell’incenerimento e delle discariche gestisca anche la raccolta differenziata

SI a un PIANO NAZIONALE DEL RICICLO che preveda l’istituzione di distretti del riciclo e di economie circolari

SI a una USCITA DALLE PRATICHE DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E DELLE BIOMASSE , incluso l’incenerimento del Combustibile Solido Secondario-CSS nei cementifici e in centrali di co-combustione

SI a inserimento del porta a porta con tariffazione puntuale su tutto il territorio nazionale >Fermiamo l’inceneritore di Firenze partecipiamo alle iniziative sui terreni che inizieranno il 29 Maggio 2016.<

Promosso da: Mamme No Inceneritore di Firenze, Zero Waste Italy, Assemblea per la Piana contro le nocività.

Per info e adesioni: mammenoinceneritore@gmail.com zerowasteitalia@gmail.com piananociva@anche.no

MANIFESTO DEF

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La segretezza del TTIP ha un motivo svelato : distruggere le tutele rimaste

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Riceviamo e rilanciamo

Fino a ieri Europa e Stati Uniti hanno discusso il TTIP (Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti) a porte chiuse e in gran segretezza.

Questo nonostante le proteste di milioni di persone, preoccupate che l’accordo potesse aggirare le norme europee basate sul “Principio di Precauzione” in base al quale prima di immettere un prodotto sul mercato, deve esserne provata la sicurezza per la salute umana, ambientale e animale.

Di questo principio, che oggi protegge 500 milioni di cittadini europei dagli OGM e dalla carne trattata con ormoni, non c’è traccia negli accordi!

I nostri timori hanno avuto conferma! Greenpeace Olanda ha avuto accesso a buona parte dei testi negoziali del TTIP: 248 pagine di documenti che dimostrano che avevamo ragione: le pressioni USA per aggirare le norme europee sono enormi!

Tutti i cittadini ora possono conoscere il contenuto del TTIP fino ad oggi rimasto segreto, ed attivarsi per bloccarlo subito.

Siamo in tantisimi in Europa ad opporci al TTIP! In Italia il 7 Maggio a Roma, ci sarà una grande Manifestazione Nazionale #STOPTTIP. Il ritrovo è alle 14.00 a Piazza della Repubblica

Ecco il comunicato di Greenpeace e il link per scaricare i documenti desecretati.

TTIP Leaks

Greenpeace Netherlands has released secret TTIP negotiation documents. We have done so to provide much needed transparency and trigger an informed debate on the treaty. This treaty is threatening to have far reaching implications for the environment and the lives of more than 800 million citizens in the EU and US.

Whether you care about environmental issues, animal welfare, labour rights or internet privacy, you should be concerned about what is in these leaked documents. They underline the strong objections civil society and millions of people around the world have voiced: TTIP is about a huge transfer of power from people to big business.

You can download all the documents below, as a whole and per chapter. For more background info on the content of these documents and TTIP in general, please check here. Press contacts can be found here.

DOWNLOAD ALL (zip)

 

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Contro i pesticidi, in tutta Europa

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Continuano le iniziative europee per il bando dei pesticidi a maggiore pericolosità incluso il glifosato.

Medicina Democratica continua ad appoggiare  l’appello  del PAN International List of Highly Hazardous Pesticides. contro l’uso “controllato” dei pesticidi di maggiore nocività (qualcuno si ricorderà, prima del bando dell’amianto, le discussioni sull’uso controllato dell’amianto o di altri cancerogeni come le ammine aromatiche ecc).

Anche la FAO e l’OMS si stanno rendendo conto della necessità di regolamentazioni restrittivi, di divieti chiari e della necessità di una ricerca delle alternative non chimiche per attuare l’agroecologia.

Di seguito l’ultimo comunicato del PAN, l’appello e le sottoscrizioni internazionali e i link ai documenti di interesse.

 

Highly Hazardous Pesticides (HHPs) are now addressed by new FAO/WHO Guidelines. These Guidelines form the basis of the work not just of the United Nations Food and Agriculture Organisation (FAO) and the World Health Organisation (WHO) but also of SAICM, the Strategic Approach to International Chemicals Management.
Several details of the PAN  recommendations did not make it into the final version of the Guidelines. However, very good news is that PAN succeeded in getting agro-ecologically based alternatives and the term organic into this document – for the first time in any of the documents relating to the International Code of Conduct on Pesticide Management.

From the perspective of replacing HHPs, section 3.2 of the Guidelines is the most important one as it clearly gives primacy to non-chemical alternatives.

You might be interested in using these new FAO/WHO Guidelines to ask your governmental representatives to take action. And in case you might be interested in attaching the newest version of the „Appeal for a ban of Highly Hazardous Pesticides“ (up to now signed by 513 organizations from 106 countries – including your organisation) please find it attached.

Kind regards and all the best for the important work you do Carina Weber (PAN International / PAN Germany)

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Primo Maggio a Bagnoli

Stamattina mentre altrove si celebrava  il lavoro che non c’è più, i movimenti e con essi Medicina Democratica Napoli, la Rete per il Diritto alla Salute ed il presidio di Salute Solidale hanno svolto una manifestazione  contro la nocività degli ex siti industriali di cui Bagnoli-ex Italsider è un emblema,contro le false bonifiche che vengono puntualmente riproposte dai governanti tutti, contro il riutilizzo dei territori inquinati per la speculazione edilizia,i grandi alberghi, i porticciuoli turistici o quelli per le navi da crociera .

Una manifestazione piena quindi di contenuti di conflitto ma anche per una riappropriazione degli spazi per ridare una spiaggia, il verde ,un ambiente pulito alla città,una realtà metroplitana nata sul mare ma alla quale il mare è negato.  Una manifestazione che ha espresso il suo carattere di antagonismo nel rifiutare i rito della  sfilata piena di rancori inconcludenti  ma ha realizzato un momento di aperta sfida all’ipocrisia del potere rompendo i cancelli laterali della più grande industria siderurgica del 900 ed invadendo gli spazi abbandonati con una occupazione simbolica durata qualche . Poche ore di liberazione di questi enormi spazi confinati ora ma che lasceranno il segno .
Le forze dell’ordine ,peraltro schierate in massa alla testa ed alla coda, hanno scoperto senza reagire all’improvviso scomparire del corteo in questo varco aperto   nel muro laterale dell’Italsider .  Grande emozione ha destato percorrere questo enorme spazio riconquistato oltre che dalla gente di Bagnoli e ai movimenti ,da una natura meravigliosa che in questa baia del golfo ,tra le più belle del mondo, sopra i cumuli di scorie ha fatto ricrescere  la macchia palustre ed accoglie gli uccelli che nidificano  in riva al mare ed attraversano il Mediterraneo con la loro voglia di vivere.
Come Napoli,che non si piega!!
Paolo Fierro

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Manfredonia

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Si può raccontare un disastro ambientale e umano come quello connesso al Petrolchimico di Manfredonia anche con un romanzo, Di seguito la recensione di Maurizio Portaluri di Medicina Democratica di Brindisi.

 

LA FABBRICA DELLA FELICITA – ROMANZO AVVELENATO”

di Giulio Di Luzio, Stampa Alternativa, 2016

prefazione di Gianni Vattimo

In una terra di contadini e pescatori, abituati a spaccarsi la schiena per sopravvivere, alla fine degli anni ’60 arriva la fabbrica della felicità del commendatore milanese Locatelli. Si svolta! Si comprano una casa in condominio e l’automobile, si fa la gita al mare la domenica. Il tutto con grande orgoglio. In questo clima cresce il figlio dell’operaio Maurizo Russo che è anche il narratore del romanzo di Giulio Di Luzio, al suo debutto narrativo dopo un largo attivo da saggista di temi sociali scottanti come la vicenda operaia di Manfredonia (“I fantasmi dell’Enichem”), l’immigrazione ed altro.

E proprio la vicenda di Manfredonia, mai nominata nel libro, è rinarrata questa volta con la fantasia e l’approssimazione della letteratura attraverso la storia umana e politica dell’operaio che con il suo medico a venti anni dall’incidente del 1976 scopre gli effetti a distanza della massiva contaminazione da arsenico sulla sua pelle e su quella di molti compagni di fabbrica. Un’esperienza tanto esaltante sul piano personale nonostante le avversioni, le discriminazioni e le disumanità che saranno incrociate dall’operaio consapevole, quanto disastrosa riguardo agli esiti, almeno quelli immediati, soprattutto giudiziari. (Medicina Democratica è stata parte civile fino in Cassazione nel processo insieme alla famiglia Lovecchio, l’unica a non accettare il risarcimento offerto da Eni)

La narrazione è avvincente e ruota intorno al rapporto del lavoratore, inizialmente ignaro degli effetti a lungo temini dell’incidente del 1976 ( il 26 settembre per l’esattezza pochi mesi dopo quello di Seveso) con il suo medico che cura i tumori, ma cerca di chiedersi anche le loro ragioni. Ragioni che contrariamente a quel che fatalisticamente si ritiene nella mentalità superstiziosa della gente, se ben si scava si trovano sempre.

Una storia breve , qualche anno, ma intensa in grado di dare energia a Maurizio Russo e a vincere in certi momenti gli ostacoli che la recrudescenza del tumore ai polmoni frappone alla sua ricerca senza sosta di verità: nuovi casi di compagni colpiti dalla malattia, nuovi documenti che spiegano come il cancerogeno usciva dal ciclo produttivo.

Viene descritto con dovizia di particolari il clima di sospetto che presto circonda la strana coppia medico-operaio con palesi discriminazioni, timore per il pur minimo contatto che possa contaminare ed incrinare la fiducia e la gratitudine di popolazione e maestranze verso il commendatore Locatelli.

Un libro che narra una storia degli anni ’90 ma che i lettori potranno ritrovare in tante parti dell’Italia dopo il boom economico e che ripropone il tema irrisolto dello scontro tra sviluppo e salute. Un’attualità che Gianni Vattimo, prefattore del libro, coglie con un preciso richiamo alla cronaca: “Scrivo questo mentre è in corso il processo, a Ivrea, per l’amianto nella Fabbrica Olivetti (il modello per molti anni dell’industria “buona”, relazioni umane, asili per i bambini dei dipendenti, attività culturali , un management impeccabile in cui per anni è stato anche rappresentato il fior fiore della intellighenzia italiana, reclutato da quel sovrano illuminato che fu Adriano Olivetti. .E, sempre in questi giorni, leggo notizie sul non ancora chiarito coinvolgimento di Nichi Vendola con la questione dell ‘Ilva di Taranto… Tutti casi, insomma, in cui la preoccupazione per la salute dei lavoratori e dell’ambiente circostante sembra cozzare contro l’interesse per lo sviluppo industriale. Inutile dire che questo conflitto di valori, possiamo chiamarlo così, è anche l’emblema dalla condizione generale del mondo industrializzato in cui viviamo. Una condizione che non è tanto diversa da quella che viviamo anche sul piano dell’economia e della politica in generale: da quando si è affermata la tendenza ad affidare il governo ai “tecnici”, il conflitto di valori si riproduce a livello sempre più ampio: le “leggi dell’economia” sembrano spingerci in direzioni sempre meno accettabili per la concretezza della esistenza quotidiana in cui tutti viviamo.”

Una storia che si conclude con diverse sconfitte, prima tra tutte la morte del protagonista, ma il romanzo raggiunge il suo obiettivo, quello di creare una grande emozione e di riproporre un monito, quello che l’operaio scrisse pochi mesi prima di morire: “C’è grande solidarietà e anche la consapevolezza che il prioritario diritto alla salute non deve essere mai subordinato al profitto.”

La ricerca “scalza” di quella strana coppia è ancora viva. Il processo penale, finito in assoluzione, ha portato un modesto risarcimento alle vittime. Da qualche anno il Comune della città adriatica ha promosso una ricerca epidemiologica partecipata che studierà la popolazione esposta e gli operai presenti in fabbrica il 26 settembre 1976 ed impegnati nella bonifica. http://www.ambientesalutemanfredonia.it/

E ancora oggi, a quasi quarat’anni di distanza la bonifica deve essere ancora completata e l’arsenico nel suolo e nella falda è ben presente.

 

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